Tra i centri storici della Provincia di Salerno, Teggiano è certamente quello che ha conservato meglio la sua antica fisionomia di roccaforte, perfettamente visibile al turista moderno che raggiunga il suo Centro Storico.
L’aspetto naturale di “ioppidum romano”, ricordato ancora oggi dalla conservazione in pianta del Cardo e del Decumano viene rinnovato in epoca normanna e in età federiciana.
Ma è soprattutto in epoca medioevale che l’allora “Diano” ha avuto un ruolo predominante nella storia del Vallo di Diano. Difatti la potente famiglia Sanseverino vi costruì il Castello e la elesse a roccaforte dove potersi rifugiare in caso di pericolo.
Lì Antonello Sanseverino, Principe di Salerno e signore dello Stato di Diano, insieme a molti altri feudatari della zona, ordì la Congiura dei baroni, una sorta di sommossa fiscale contro il re di Napoli Federico d’Aragona e conclusa nel 1487 con l’accordo fra le parti.
A quell’epoca oltre al Castello tutta la città era protetta poiché Diano era cinta da alte mura con 25 torri di guardia e quattro porte di accesso e fu ritenuta inespugnabile dopo che resistette per 3 mesi all’assedio del nuovo re di Napoli Ferdinando d’Aragona.
Da diversi anni questo splendido borgo è noto per la manifestazione storica intitolata “Alla tavola della Principessa Costanza” una kermesse a sfondo medioevale che si tiene ogni estate di solito qualche giorno prima di ferragosto e rievoca proprio l’arrivo nell’agosto del 1481 a Diano, l’odierna Teggiano, della principessa Costanza, figlia di Federico da Montefeltro, duca di Urbino, la quale, l’anno precedente, aveva sposato Antonello Sanseverino, Principe di Salerno e grande Ammiraglio del Regno.
Un appuntamento davvero imperdibile anche per l’efficientissima organizzazione di tutto l’evento. Il borgo sveste i panni moderni e indossa quelli di un tempo lontano, dove tutto è ricostruito alla perfezione, con centinaia di figuranti, le botteghe dove è possibile ammirare gli antichi mestieri e poi ancora mostre e arti medievali oltre che il tradizionale percorso gastronomico con la degustazione, all’interno di antiche taverne, di pietanze medievali.
A Natale poi il paese si illumina donando ulteriore magia a questo luogo incantato.
Cattedrale di Santa Maria Maggiore, sorta verso la fine del 1200, la chiesa ha subito nel corso dei secoli numerose trasformazioni. All’interno la tomba di Stasio d’Heustasio datata 1472, quella di Enrico Sanseverino senz’altro l’opera più raffinata di questa chiesa, attribuita a Tino da Camaino e scolpita nel 1336. Infine la tomba di Orso Malavolta, datata 1488.
Chiesa – Convento di San Francesco che risale ai primissimi anni del XIV secolo. Di notevole interesse gli affreschi: Scene della vita di San Francesco, eseguiti da ignoto maestro nella prima metà del XIV secolo.
Il Castello dei Principi Sanseverino anche conosciuto come Castello Macchiaroli fra i più importanti dell’Italia meridionale.
Chiesa di Sant’Antuono, eretta forse prima del XI secolo, è situata sul lato nord del centro storico, poco distante dalle mura del Castello.
Chiesa – Convento della SS. Pietà sorto in epoca trecentesca, come convento benedettino maschile.
Chiesa di San Martino, di epoca rinascimentale, Martino ha subito nel corso dei secoli numerosi restauri; non ultimo quello successivo all’incendio del 1820, opera di Giovanni Carrano.
Chiesa – Convento di Sant’Agostino datata 1370.
Chiesa di San Michele Arcangelo, tra le chiese più antiche di Teggiano. Interessanti sono i quattro rozzi e duri rilievi, colmi però di efficace espressione, raffiguranti i simboli degli “Evangelisti”, databili intorno al 1270 e attribuiti a Melchiorre di Montalbano.
Chiesa della SS. Annunziata, Chiesa angioina eretta nel XIV secolo, aceva parte dell’antico Convento dei Frati Celestini.
Chiesa di Sant’Andrea, la tradizione lega la sua nascita ad un antico tempio pagano.
Museo delle Erbe con Viridarium, inaugurato nel giugno del ’99.
Museo degli usi e delle tradizioni del Vallo di Diano, uno scrigno di reperti, mantenuti vivi nella loro funzione originaria, dall’antico telaio per tessere la tela, ai dipanatoi, ai filatoi, agli aratri per buoi e per cavalli, alle lucerne, agli attrezzi per la terra, per lavorare il legno e tante altre testimonianze della vita quotidiana.
Cosa fare:
Per chi avesse voglia di visitare i dintorno o anche lo stesso borgo attraverso un percorso di trekking urbano vi consiglio di contattare l’associazione Outdoor Cilento . In questo periodo ada esempio si organizzano affascinanti ciaspolate a stretto contatto con la natura.
Dove mangiare:
Agriturismo Casa Cauli
Non lontano dal centro storico di Teggiano a pochi Km di distanza ad Arena Bianca, frazione di Montesano sulla Marcellana vi consiglio un piccolo gioiello della cucina italiana: l’agriturismo Casa Cauli!
E’ forse uno dei rari casi da me incontrati dove la denominazione agriturismo non fa una piega. Tutto quello che viene servito in tavola è prodotto dai titolari e quello che non si riesce a reperire dalla terra viene accuratamente selezionato da allevatori o produttori locali strettamente legati al territorio e incentrati sulla cura totale del prodotto, attraverso la conservazione di metodiche tradizionali.
Lo chef Michelangelo vi farà infonderà tutta la sua passione per la cucina e per la terra da cui proviene proponendo e spiegandovi i suoi piatti nati dalla tradizione ma rivisitati dalla sua esperienza.
La location è il ritratto di un tempo passato incastonato tra le pieghe del tempo e di una terra forte e antica. Ma i posti sono davvero pochi una quindicina, per questo la prenotazione è obbligatoria. Per chi come me si dovesse innamorare del luogo c’è anche la possibilità di trascorrervi una notte nelle due meravigliose stanze al caldo di una vecchia stufa a legna.
Pasticceria Orchidea di Giuseppe ManiliaMembro dell’Ampi (Accademia Maestri Pasticcieri Italiani), in pochi anni è diventato uno dei migliori pasticcieri d’Italia. Tra i tanti riconoscimenti la consacrazione delle “Tre Torte” in due anni consecutivi sulla guida del Gambero Rosso e le “Tre Forchette” con cui è stato proclamato uno dei primi otto pasticcieri nazionali tra più di 500 selezionati. Attenzione però…chi è alla ricerca della classica pasticceria del sud con i banconi carichi di dolci, è meglio che stia alla larga! Entrando nel suo locale si viene trasportati immediatamente dalla macchina del tempo in una tipica patisserie parigina, con macarons, éclairs, soufflé, praline al cioccolato, tartes ed altri dolci simili, esposti come in una gioielleria, ma del resto i suoi dolci sono vere e proprie opere d’arte!
In attesa di degustare tutte queste leccornie godetevi un po’ di Teggiano in festa!
Nadia Sessa