Oggi l’autunno si prende il suo spazio e lo ha fatto in grande stile, con vento e pioggia, urlando a gran voce “sono arrivato!”.

Prima di presentarsi, il capriccioso autunno, mi ha però regalato ancora qualche ora di sole e di caldo che mi hanno permesso di non perdere un evento a cui tenevo tanto: “La Conserva della Neve”.

Ero in macchina ferma al semaforo a Roma, quando l’occhio mi è caduto su un cartellone pubblicitario. Spiccava l’immagine di un fiore e questo titolo che mi ha subito incuriosita. Arrivata in ufficio ho fatto una ricerca e Conon ho scoperto che si trattava di una mostra mercato di vivaisti collezionisti e che la ‘conserva della neve’ era il modo in cui molte ville del ‘600 italiane facevano scorta di neve che poi si trasformava in ghiaccio, per durare fino alla primavera successiva. Una sorta di precursore del nostro frigorifero.

La Conserva della Neve

La location poi era imperdibile, il Museo dell’Orto Botanico di Roma, quella che io definisco la mia ‘comfort zone’. Un luogo dove prendersi una pausa dalla frenesia della città, dove respirare e dove lasciare l’anima a riposo per qualche ora. In primavera poi lo spettacolo è assicurato. Le piante sono in fiore e lo splendido giardino giapponese con le sue gardenie e i sakura è in piena esplosione. Per me un tuffo al cuore! Un pezzo di Giappone in cui rifugiarmi, in attesa di tornare.

La Conserva della Neve

La kermesse è stata una vera rivelazione. Grazie alla passione delle sue socie fondatrici: Lusi NesbittMaria Cristina Leonardi, sono arrivate a Roma piante da tutto il mondo. Orchidee da collezione, piante officinali dai profumi e dai sapori sconosciuti. Le bellissime e numerosissime varietà di salvia e ancora rose, ninfee, l’angolo per diventare apicoltori sul proprio balcone e poi loro…le ‘Figlie del Vento’!

‘Le Figlie del Vento’ – La Conserva della Neve

Sono piante straordinarie, originarie dell’America centro-meridionale, provviste di particolari ‘dispositivi’(i tricomi), capaci di assorbire acqua e sali minerali direttamente dall’aria. Inoltre sono depuratori naturali dell’ambiente perché insieme all’umidità dell’atmosfera assorbono anche gli inquinanti in essa disciolti

Si chiamano ‘Tillandsie’, non hanno bisogno di terra. Le radici servono solo per ancorarle a sostegni assai eterogenei come alberi, rocce e perfino i muri delle case.

‘Le Figlie del Vento’ – Tillandsie

Io ne ho prese due, vediamo se il mio pollice verde risponderà al richiamo anche delle Tillandsie!

‘Hirondelle’ – La Conserva della Neve

Ma per un giardino veramente magico non si può fare a meno di una delle creazioni ‘HIRONDELLE’ di Enio Donà. La bellezza di queste creazioni che, si ispirano totalmente alla natura, sta nel riuscitissimo connubio tra un materiale apparentemente rigido e forte come il ferro e le morbidezze delle forme che invece hanno queste sculture. Alcune sono così realistiche da sembrare reali.

Insomma io non vedo l’ora che autunno ed inverno passino ed arrivi la prossima edizione de “La Conserva della Neve” e a voi è venuta voglia?

Written by Nadia