Come ogni anno di questi tempi mi concedo qualche giorno di relax alla ricerca del profumo e del sapore inebriante del tartufo. Quest’anno insieme ad un gruppo di amici ho scelto le Marche ed in particolare la Fiera Nazionale del Tartufo di Acqualagna, importante appuntamento del centro Italia dedicato al Tuber Magnatum.

Questo paesino della provincia di Pesaro Urbino è incastonato nella confluenza del torrente Burano nel Candigliano. Qui per tre weekend tra ottobre e novembre, il tartufo bianco pregiato diventa il protagonista assoluto, richiamando appassionati e turisti da tutto il mondo.

Oltre a questo appuntamento, Acqualagna propone altre due fiere: la prima a Febbraio dedicata al tartufo nero pregiato e la seconda a Luglio dove si tiene la Fiera Regionale Del Tartufo Nero Estivo.

Prima di arrivare ad Acqualagna ho deciso di fare la sosta pranzo ad Urbania incuriosita da un piccolo ristorantino trovato per caso su internet e trasformatosi in una rivelazione.

Si tratta de La Braverja, una deliziosa trattoria che grazie allo chef Daniele Forlucci e a tutto lo staff ha trasformato una veloce sosta, in un pranzo rilassato e caloroso di diverse ore. Antipasti dal gusto genuino, primi avvolgenti e secondi di una tradizione senza tempo. Una buona carta dei vini e soprattutto l’accoglienza, fanno di questo luogo una tappa irrinunciabile per chi visita la Fiera di Acqualagna.

Ben rifocillati ci siamo diretti alla kermesse, anche qui con sorpresa oltre al tartufo grandi protagonisti sono stati gli ottimi vini marchigiani.
Fiore all’occhiello della manifestazione è il Salotto da Gustare. Protagonisti sono le degustazioni guidate, cooking show dei grandi chef, sfide in cucina tra vip e presentazioni di “libri da gustare”. Abbiamo avuto la fortuna di accaparraci gli ultimi posti con lo Chef Pietro Leemann, del ristorante Joia a Milano (1 stella Michelin). Leemann ha creato davanti a noi Swiss Dream: Fonduta moitié-moitié, dadolata di funghi e tartufo, cavolini di Bruxelles, carciofi e topinambur stufati al burro, noci tostate, cialde croccanti di riso e di cavolo nero.

Dopo aver girovagato per il paesino in lungo e in largo e con le narici ancora frementi ci siamo avviati verso il nostro albergo. Un po’ fuori percorso ma decisamente imperdibile: il Castello di Montegridolfo Spa Resort, ma questa è un’altra storia….

…to be continued