Il fascino del Giappone passa inevitabilmente anche attraverso il suo abito simbolo: il kimono, la cui storia, è a sua volta legata strettamente allo sviluppo dei tessuti e delle tecniche di tessitura.
Al contrario dell’abbigliamento occidentale, che viene tagliato per adattarsi ed evidenziare le forme, il fascino di questo capo sta nel mistero di quello che si cela e nella grazia dei movimenti.
Ecco perché le fodere dei kimono spesso, sono addirittura, più preziose della parte esterna, perché simboleggiano l’anima della donna, che viene mostrata solo alle persone più importanti. Osservando il kimono inoltre si può risalire al periodo storico, al livello di formalità e alla natura dell’evento per cui è stato indossato, oltre allo stato civile e al rango di chi lo indossa.
Le prime testimonianze chiare del tipo di abbigliamento indossato in Giappone risalgono al periodo Kofun (250/300- 552 d.c.) e ci sono state tramandate grazie alle sculture funebri. Uomini e donne indossavano delle specie di giacche a maniche corte e aperte sul davanti: per la parte inferiore, gli uomini indossavano dei pantaloni, mentre le donne usavano le gonne.
Secondo alcune fonti, fu l’Imperatrice Jingo per prima a importare la seta cinese in Giappone. Secondo altri fu la principessa Sotorihime a introdurne la tessitura nel paese nel quinto secolo. La storia e lo sviluppo di questo indumento sono infatti largamente influenzati dall’abbigliamento tradizionale in uso in Cina. Poi, durante il periodo di isolamento, vissuto dal Paese, il Giappone sviluppò una propria cultura.
Attraverso la storia, i tessuti, le tecniche e le innovazione il kimono è arrivato fino ai giorni nostri attraversando le trasformazioni della prima metà del Novecento che hanno trasformato questo capo antichissimo nel kimono maisen, cioè un abito dal design moderno, dai colori splendidi, e dal prezzo abbordabile , incarnazione di un’idea popolare di estetica, adatto alla nuova figura della donna lavoratrice.
Fino al 4 giugno è possibile ammirarli presso l’Istituto Giapponese di Cultura di Roma, in via Antonio Gramsci 74 ( info: 06.3224754, www.jfroma.it), grazie alla mostra “VIVID MEISEN – La sfavillante moda kimono moderna”, che si inserisce tra gli eventi celebrativi del 150° anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia . Due le prossime visite guidate gratuite ma su prenotazione il 17 maggio alle 11:00 e lunedì 23 maggio alle 16:30. Imperdibile!
Nadia Sessa